Le RASSEGNE
teatro eventi
Il Centro don Virginio Pedretti e la Comunità Pentecoste, presenta una serie di eventi e spettacoli del Sacro a tutta la Comunità, bel periodo forte della Liturgia, per meditare e poter interloquire con gli attori.
Tre serate con tre eventi differenti ma collegati tra loro sul tema importante del Vangelo, dell’amore e del prossimo.
ORARI DEL BOTTEGHINO
Per informazioni il botteghino del teatro sarà aperto dalle 15:30 alle 18:00 esclusivamente nei giorni di programmazione degli spettacoli in cartellone.
BIGLIETTI
- Ingresso con offerta libera.
Mercoledì 08 marzo 2023, ore 21.00

MATTEO, RAGIONIERE DI DIO!
di Giampiero Pizzol
con Andrea Carabelli
regia: Otello Cenci
Trama: In una sperduta periferia del Grande Impero Romano, vive parsimoniosamente un piccolo ragioniere di nome Matteo. Un uomo abituato a fare il proprio tornaconto come qualunque uomo ragionevole a questo mondo.
Ma il destino non lo lascia solo con la sua ristretta esistenza di perdite e guadagni, addizioni e sottrazioni.
Tutto può capitare su questa terra , anche di incontrare Dio! E allora i conti non tornano più. Un evento imprevedibile sconvolge la sua solitaria vita: Gesù di Nazareth lo vede al banco delle imposte e lo chiama a seguirlo! E l’esattore delle tasse si alza e va! Si tratta di una scelta irragionevole? Oppure di una decisione che ha tutte le ragioni del mondo? Solo un ragioniere può dirlo.
Matteo lo dice, anzi lo scrive e lo racconta con numeri e parole, con il divertente buonsenso e la matematica scaltrezza di un contabile ebreo che deve fare i conti con Dio! Attraverso i racconti dell’apostolo Matteo diventiamo spettatori furtivi delle avventure appassionate che hanno coinvolto Gesù e i dodici apostoli.
Mercoledì 15 marzo 2023, ore 21.00

PRIMA IL VANGELO, SECONDO ME!
di e con Michele Diegoli
“Nei Vangeli c’è un lato comico, a pensarci bene, perché Gesù rovescia le prospettive. Nei miei monologhi porto questo aspetto dei quattro sinottici, ecco perché si può definire cabaret. È come se narrassi il quinto Vangelo, facendo emergere quello che non è scritto a chiare lettere”.
La storia di Gesù s’intreccia tutti i giorni con la nostra. Un monologo che rilegge alcuni episodi dei Vangeli, confrontandoli con la quotidianità di tutti
Rileggere in chiave squisitamente cabarettistica alcuni episodi dei quattro Vangeli per confrontarli a stretto giro con la quotidianità di un marito, padre e professore di filosofia in un liceo di Milano: è questo l’obiettivo dello spettacolo. Del resto – commenta Michele Diegoli, che ha iniziato i suoi passi sul palcoscenico di una parrocchia di viale Monza – “a voler guardar bene, Gesù è davvero un personaggio divertente. La sua storia, che si intreccia ogni giorno con la nostra, sa offrire spunti comici davvero inaspettati: alcune frasi celebri del Vangelo, se lette in un certo modo, rivelano che davvero il Dio cristiano fa spesso… dello Spirito!”.
Il monologo gioca sulla Parola e le parole. Sul palco un leggio e l’attore, il resto lo fa il testo con le sue derivazioni esilaranti.
Mercoledì 22 marzo 2023, ore 21.00

SECONDO ORFEA, QUANDO L’AMORE FA MIRACOLI!
di Margherita Antonelli e Franco Amato
luci: Marco Elli
musiche: Serafino Tedesi
regia: Marco Amato
Trama: Questa è la storia di Orfea. Orfea è una donna che vive a Gerusalemme nell’anno 0. Un tempo difficile per una donna sola, vedova di un centurione romano al seguito di Ponzio Pilato.
Le giornate di Orfea si dividono tra il tempio, la fontana e quattro lenzuola da stendere, chiacchiere con le altre donne. Una vita consumata nella tranquillità all’ombra della sua casa.
Un giorno però viene ad abitare vicino a casa sua una coppia di giovani sposi. Lei è incinta. Si chiamano Giuseppe e Maria. Da quel momento la vita di Orfea non sarà più la stessa. I giovani sposi la coinvolgono nel loro vortice che sarà la vita del loro bimbo, del quale Orfea si prende cura quando la madre è affaccendata nel quotidiano.
Si instaura fra Orfea e il bambino un rapporto di profondo amore, dove la vita di Gesù è guardata, con amorevolezza e buonsenso, da una donna semplice e forte come Orfea.
La donna assiste alla crescita di questo Dio-Bambino, con la curiosità, la dolcezza, la fermezza di molte madri che vorrebbero il meglio per il loro figlio. Con cipiglio sempre esuberante lei difenderà, sosterrà, criticherà e si addolorerà al seguito di questo ragazzo, il suo Gesù, come una madre attenta e amorevole. Lo ascolterà sulla montagna, lo difenderà da chi lo vuole denunciare, lo accudirà alla morte, e si rallegrerà di questo Dio che mantiene le Promesse sino alla Resurrezione.
In scena oggetti semplici, per un Dio che ha usato pochi grani di senape, una pecorella, delle lanterne e poco altro per spiegare la grandezza del Padre.
Una visione dei fatti del Vangelo teneramente riletti da una donna semplice, concreta, come dovrebbe essere la fede, quella fede in un Dio fattosi bimbo, ragazzo, adolescente e adulto.
Una fede, quella di Orfea, fatta di cibo preparato con cura, di acqua presa alla fontana, di rimproveri benevoli, di cammini lunghi per ascoltarlo, di discussioni con gli scribi, di domande profonde, per difendere questo ragazzo strano.